Il paese che muore

Ecco, questo è il terribile sottotitolo per "Civita di Bagnoregio" sui cartelli stradali, che ti guidano fino alla vista di questa meraviglia.

Il fatto è che è costruita sul tufo, che continua a crollargli intorno facendola diventare sempre più piccola e più arroccata.
E' unita al resto del mondo tramite uno stretto e lunghissimo ponte attraversabile solo a piedi, che serve ad un motocarro per portare le provviste in paese, formato da una manciata di case medioevali, un paio di locande, un bed & breakfast e un tabaccaio che vende anche cartoline e souvenirs. Bello sbirciare tra le cartoline d'epoca, in cui il paese era il doppio di come è ora, e il ponte era attraversato da un carretto trainato da un somaro.
Passeggiando per i vicoli si viene proiettati in un'altra epoca, e si rimane incantati a vedere con quanta cura i paesani si curano dei loro davanzali e dei loro giardini. Del resto anche l'iscrizione all'ingresso la dice lunga!
Mentre passeggiavo tutta assorta nei miei pensieri, mi ha risvegliato il richiamo di una vecchina, seduta su una panca di pietra fuori dalla sua casa. Mi stava dicendo che se volevo fare una bella foto al panorama mi conveniva entrare nel suo giardino, da dove si poteva godere della vista più bella del paese. Ho ringraziato e mi sono diretta verso il punto indicato dalla sua mano contorta dall'artrosi. Il giardino era enorme, stupendo nel suo disordine, colmo di una collezione di antichi oggetti da lavoro e da cucina appesi qua e là. Da una delle terrazze un panorama mozzafiato, che ti catapultava in una dimensione fiabesca...il vuoto sotto i piedi. Non consigliato a chi soffre di vertigini.

Uscendo mi sono soffermata a ringraziare e a complimentarmi con la vecchina. "Glielo dicevo io che era il panorama più bello del paese....!" Mi avvio sorridendo, ma dopo dieci passi mi giro a fotografare la signora. Me la devo portare a casa in qualche modo... :)

In ogni angolo una cosa bella, su ogni scalino e balcone un fiore.

Le pietre bucate che vedete incastonate nei muri sono quelle che servivano a legare il somaro di casa, animale caro a Bagnoregio. Da segnalare, la seconda domenica di settembre e la prima di giugno, il palio paesano detto della "Tonna" , in cui i paesani si sfidano sul dorso di un somaro nella piazzetta davanti alla chiesa.

Ieri la polverosissima piazzetta della chiesa era occupata solo da un socievolissimo micio avaro di coccole.
Addentrandosi nei vicoletti più stretti tutto sa di antico, tutto è silenzio. Una mangiatoia di legno mi proietta dritta dritta in un presepe.
Ri-uscendo dalla porta di ingresso al paese si ha la sensazione di risvegliarsi da un sogno... il tempo di ripercorrere il lunghissimo ponte (questa volta in discesa, yeah!) per rendersi conto di essere tornati alla realtà, per accendere lo scooter e via, verso casa.